Progetto di accompagnamento – PAC

Negli ultimi anni, oltre al consueto lavoro di sostegno pedagogico, è stato possibile offrire ad alcuni allievi un intervento più puntuale e mirato, dispiegato in situazioni particolarmente difficili e delicate da gestire.
Le caratteristiche e conseguentemente le necessità dei nostri numerosi allievi evolvono in continuazione: queste peculiarità hanno stimolato la ricerca di nuove e più adeguate risposte, in modo da permettere agli allievi di beneficiare di percorsi scolastici maggiormente efficaci, sia da un punto di vista cognitivo, che affettivo e sociale. Attraverso la proposte di risorse differenziate e il più possibile mirate, si è cercato di offrire ad allievi in difficoltà (e di riflesso a compagni e docenti) ulteriori strumenti per poter evolvere in maniera positiva, permettendo loro di avere un percorso scolastico più costruttivo e proficuo.

Caratteristiche generali del progetto

• la comunicazione e la collaborazione, tra i docenti di materia dalle cui classi o dai cui gruppi escono gli allievi e gli altri docenti implicati nel progetto, costituiscono una delle dimensioni caratterizzanti e qualificanti di questa iniziativa;

• un modo di lavorare che mira a stimolare in maniera propositiva, positiva, regolare e concordata, giovani con difficoltà scolastiche e con scarsa motivazione. La modalità secondo cui lezioni di appoggio sono proposte da docenti di disciplina in accordo con i rispettivi docenti di materia, si è rivelata sovente qualificante ed estremamente efficiente sul piano dei contenuti e dell’immagine verso tutti gli allievi;

• creazione di sinergie costruttive tra i differenti docenti coinvolti; l’indispensabile interscambio tra colleghi arricchisce la comprensione degli alunni, favorisce pratiche educative e pedagogico-didattiche più puntuali e l’attuazione di alcune forme di differenziazione durante le lezioni regolari; la libertà di adattare i contenuti delle lezioni ai reali bisogni degli allievi che escono da una lezione regolare per essere accompagnati in modo più individuale e mirato, permette ai ragazzi di esprimersi al meglio, in una situazione di compartecipazione attiva e attenta. Da sottolineare in particolare la funzionalità del lavoro in piccoli gruppi, dove tra pari è più facile vincere insicurezze, acquisire fiducia nei propri mezzi, con beneficio a più livelli.
D’altra parte sempre più spesso l’accompagnamento di ragazzi in difficoltà previsto dal progetto PAC si concretizza non all’esterno del gruppo o della classe ma all’interno attraverso una co-docenza. La compresenza in classe di due docenti risulta infatti a volte assai efficace e permette a un numero maggiore di ragazzi di beneficiare di questo sostegno supplementare.

• l’offerta di attività estremamente calibrate ai bisogni degli allievi, oltre a ricadute positive sul profitto scolastico, riesce di riflesso a contenere e a ridurre situazioni di potenziale disagio: allievi che riescono a raggiungere qualche successo scolastico hanno meno il bisogno di ottenere valorizzazioni in modo poco costruttivo. Si riesce anche così a favorire un buon clima di sede, di cui tutti, direttamente o indirettamente, possono beneficiare;

• possibilità di offrire un’attività di strutturazione e ripresa molto importante per gli allievi (che vengono esonerati da una materia), così come la creazione di supporti e di strumenti di lavoro generalizzabili ad altri ambiti del contesto scolastico. Per i docenti di sostegno pedagogico sarebbe altrimenti impensabile, se non con l’attribuzione di risorse “ad hoc”, occuparsi di loro in modo così massiccio, regolare e funzionale;

• le attività di rimotivazione (ri)danno una centralità positiva agli allievi all’interno della sede scolastica, inoltre permettono di riscoprire interessi e potenzialità assopite. Di riflesso offrono l’opportunità di migliorare la propria autostima: avere degli allievi motivati e con una percezione positiva di sé stessi, consente di prevenire problemi di comportamento. Spesso queste proposte sono percepite dai compagni come “a valore aggiunto”, contribuendo così nuovamente a stimolare un immagine di sé gratificante;

• a prescindere dall’aiuto accurato e rigoroso e dai progressi conseguiti nelle specifiche discipline, per diversi allievi l’intervento intrapreso sembra avere avuto una ricaduta positiva più ampia sull’ atteggiamento verso l’apprendimento in generale, rendendoli più consapevoli del loro essere a scuola. In un contesto più strutturato e formalizzato, dove più docenti sono coinvolte in maniera stretta e correlata in una sorta di triangolo educativo, si sono sentiti maggiormente responsabilizzati e hanno assunto un ruolo più attivo. Anche il fatto di esplicitare formalmente con la famiglia il tipo di intervento previsto per mezzo di un contratto (progetto formativo differenziato) ha contribuito a creare maggior chiarezza.